Refuge d'AvéroleRifugio Gastaldi
(Passo del Collerin– Ghiacciaio di Pian Gias)

Dislivello :      
1100 m. di salita e 650 m. di discesa
Durata :           5 - 6 ore
Distanza :        9 Km

Il sentiero inizia dietro al Refuge d’Avérole, dove si trovano i ruderi della vecchia costruzione, e risale in direzione NE il pendio erboso superando con ripide svolte una balza oltre la quale si avvicina alla destra orografica del rio Ruisseau du Veillet che segue fin verso quota 2600 dove, all’altezza di una morena frontale ben evidente, piega verso destra attraversandolo.

Il sentiero prosegue in direzione E-NE e risale la morena sino a raggiungere una piccola balza di gradoni rocciosi (mt 2850) dove, puntando a N ripassa sulla riva destra del torrente; quest’attraversamento può richiedere qualche attenzione in caso d’ingrossamento del rio, es. in caso di pioggia recente o disgelo. La traccia riprende la direzione NE e risale la dorsale su terreno morenico molto ripido sino a raggiungere la conca sovrastata in alto dai resti del Ghiaccialo Des Grandes Pareis, qui la traccia di sentiero scompare nel Clapier Blanc (3030 mt.)

Guardando in direzione N si nota una sella dietro alla quale spunta la parte sommitale dell’Albaron; per raggiungerla, il percorso prosegue dapprima in leggera salita mantenendo la direzione N-NE sino a quota 3100, poi si abbassa leggermente in una conca in direzione di alcune balze scistose, e compie quindi un arco a N-NO che porta verso la sella.

In questo tratto il percorso migliore va scelto in base alle condizioni d’innevamento affidandosi in ogni caso ai segnavia dipinti sulle rocce; i segnavia, al fine di risultare sempre visibili, sono a volte posizionati molto in alto sui massi.
Raggiunte le balze, la traccia ridiventa visibile e risale il pendio alla sinistra dell’evidente triangolo nevoso che viene attraversato nel piano alla sua sommità. I segnavia portano alla cresta di scisti che costeggia la punta Audras e la seguono per circa 150 mt per poi abbassarsi leggermente, sempre sul versante francese riportandosi a quota 3200 a raggiungere Il Passo del Collerin, ben segnalato da pali indicatori in legno.
Qui, (foto 8 ) ha inizio la discesa sul versante italiano che avviene su un ripido pendio di detriti instabili; la discesa che in assenza di neve non presenta particolari problemi, in caso di neve gelata o misto può invece rivelarsi impegnativa (picozza e ramponi possono risultare utili).
Il ripido canale scende per circa 200 mt e porta al ghiacciaio di Pian Gias (3000 mt). Con le dovute attenzioni è possibile avanzare senza ramponi su questo ghiacciaio non troppo scosceso e perlopiù coperto di detriti prestando sempre, specialmente in caso di nebbia, la massima attenzione ai segnavia sui massi

La traccia di discesa continua al centro del pendio mantenendosi alla destra orografica del torrente che emerge dal ghiacciaio sino ad incontrare i massi sotto la cresta delle Rocce delle Russe (2800 mt); qui attraversa il torrente e lo fiancheggia seguendo la morena in discesa sino ad incontrare le tracce del sentiero per la Ciamarella dove riattraversa il torrente riportandosi sulla riva destra (2660 mt) riprendendo le caratteristiche di sentiero. Raggiunto il palo indicatore, il percorso abbandona il sentiero che scende al Pian della Mussa e segue sulla destra la traccia che con un percorso a saliscendi a mezzacosta in 30 minuti porta al rifugio Gastaldi.



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